Come è cambiato (in meglio) il prefabbricato industriale

18 Dicembre 2020

La prefabbricazione industriale esiste da molto tempo, ma è in particolar modo in tempi recenti che la tecnologia di settore ha mosso importanti passi avanti, tanto che questa particolare modalità costruttiva è diventata sempre più centrale in ambito edilizio.

In termini generali, si definisce “prefabbricazione” quel processo che comporta la preparazione fuori opera degli elementi costruttivi di un edificio o di una struttura. Gli elementi prefabbricati sono poi trasportati e installati nel luogo di destinazione.

Essenzialmente, la prefabbricazione agisce secondo un’opera di “scomposizione” di una struttura in diverse componenti, le quali vengono realizzate in separata sede e montate poi in cantiere, che si trasforma in una sorta di officina di montaggio.

Sebbene esempi di prefabbricazione esistano da secoli – e uno delle più importanti esecuzioni in questo senso sia considerato, ancora oggi, il Crystal Palace di Londra (realizzato da Joseph Paxton in collaborazione con gli ingegneri Fox e Henderson, 1851), l’evoluzione del prefabbricato industriale in tempi recenti si è mossa secondo alcune direttrici particolari.

Vediamo insieme le più importanti.

Snellire i metodi per garantire il massimo efficientamento

Esattamente come in diversi altri ambiti industriali, anche la prefabbricazione ha operato in modo tale da snellire e velocizzare i propri metodi e processi.

L’obiettivo era naturalmente quello di efficientare le tempistiche di realizzazione e di favorire un utilizzo razionale dei materiali.

Garantire integrazione tra progetto e produzione

Le fasi di disegno, produzione e montaggio sono state integrate e ottimizzate, in particolare a partire dall’introduzione del BIM (Building Information Modeling), il modello tridimensionale che permette di visualizzare e correggere i progetti prima ancora che la fase produttiva abbia inizio.

In questo modo, i documenti vengono scambiati in tempo reale e la fase realizzativa si basa su un modello virtuale totalmente formato e molto preciso, che abbatte in modo sensibile il rischio di errori.

Abbattere gli sprechi

La sistematica riduzione degli sprechi di materiali è un altro dei punti cardine che guidano la prefabbricazione industriale più evoluta.

Dal momento che le costruzioni in cantiere producono, per loro natura, uno spreco di materiali che può arrivare al 40%, il loro contenimento grazie al protocollo produttivo tipico della prefabbricazione rappresenta un vantaggio importante sia in termini di investimento economico che di ecosostenibilità, un altro fattore ormai chiave nell’edilizia moderna.

Assicurare un flusso di lavoro più sicuro

Il controllo completo sulle fasi progettuali e produttive che caratterizza i prefabbricati industriali garantisce un flusso di lavoro decisamente più sicuro, sia in termini di rispetto delle tempistiche di consegna che della riduzione di errori e incidenti, di fatto contribuendo a una produttività più efficiente. Il tutto, senza mai trascendere dalla qualità del prodotto.

Lo sviluppo attento e sistematico di queste direttrici ha permesso alla prefabbricazione moderna di ritagliarsi un ruolo sempre più di primo piano nell’edilizia industriale, poiché l’intrinseca versatilità che è parte integrante di questo approccio consente anche di realizzare componenti ad hoc su progetti specifici e di utilizzare materiali molto diversi (dal cemento al vetro, dall’acciaio ai polimeri, ecc.).

Quelli riportati sono soltanto alcuni dei vantaggi di questo approccio all’edilizia, al quale avevamo dedicato qualche tempo fa un articolo di approfondimento.

Per Magnetti Building, la prefabbricazione industriale si riverbera in edifici su commessa realizzati attraverso sistemi di edilizia industrializzata. Grazie all’impiego di elementi prefiniti che non richiedono lavorazioni supplementari in cantiere, Magnetti Building garantisce tempi certi, più veloci e controllabili.

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