Prefabbricazione nell’edilizia: cos’è e quali sono i suoi vantaggi?

6 Aprile 2020

La prefabbricazione nell’edilizia rappresenta una metodica produttiva e costruttiva ormai ampiamente utilizzata nelle applicazioni più trasversali delle costruzioni moderne. La ragione è da ricercarsi nell’oggettiva serie di vantaggi che questo approccio è in grado di garantire.

Prima di addentrarci nel merito della questione, è però opportuno muovere un passo indietro e ripartire dalle definizioni.

 

Cos’è la prefabbricazione nell’edilizia

Nella produzione edilizia, si definisce prefabbricazione quel processo che, attraverso l’utilizzo di elementi prefabbricati, attua una produzione che precede la messa in opera in cantiere. In termini pratici, questo significa che gli elementi edili prefabbricati sono prodotti presso sedi industriali indipendenti e che soltanto una volta completati sono trasferiti in situ per la loro installazione.

Se pure è vero che non esista alcuna costruzione che non benefici di una qualche forma di prefabbricazione, è altrettanto vero che, nell’edilizia moderna, il termine ha cambiato quasi radicalmente accezione. Ad oggi, la prefabbricazione nell’edilizia coinvolge anche elementi di grande complessità funzionale e dunque è coinvolta attivamente già nel progetto preliminare della costruzione. Si è dunque creata una fortissima interconnessione tra la fase progettuale, quella produttiva e quella relativa alla messa in opera di una serie sempre più ampia di elementi strutturali, funzionali ed estetici, con significative conseguenze sull’aspetto tipologico, formale e morfologico degli edifici.

In definitiva, la prefabbricazione nell’edilizia va intesa oggi come una fase di industrializzazione (o meglio ancora di proto-industrializzazione) che, col trascorrere degli anni, si farà ancora più complessa e articolata, e che comporterà l’utilizzo sempre più diffuso di elementi modulari e versatili, di norma più flessibili e leggeri, riducendo l’attività in cantiere a mere fasi di assemblaggio e messa in opera.

 

I vantaggi della prefabbricazione in edilizia

Come abbiamo visto, la prefabbricazione prevede che un elemento costruttivo sia realizzato individualmente, in uno stabilimento esterno, per essere poi assemblato e messo in opera in cantiere soltanto in una fase successiva.

I vantaggi garantiti da questo genere di approccio sono molteplici, prima di tutto perché la prefabbricazione ha l’obiettivo di rispondere in modo sempre più proattivo alle esigenze più diverse sia dell’architettura residenziale che industriale attraverso la produzione seriale e modulare di determinate tipologie di elementi.

Il primo benefit garantito è dunque quello dell’abbattimento del rapporto tempi/costi, a cui seguono anche l’efficacia e l’affidabilità delle soluzioni sia in caso di costruzioni ex novo che di risanamenti o ristrutturazioni. Gli elementi prefabbricati sono studiati per essere realizzati in modo preciso e puntuale e per influenzare positivamente il risultato architettonico finale, e la gamma sempre più diversificata di soluzioni consente di sfruttare il carattere di modularità e serialità tipico degli elementi prefabbricati senza trascendere necessariamente nella monotonia estetica.

In effetti, proprio il concetto di modularità che sta alla base di questo nuovo approccio costruttivo permette di sfruttare virtualmente qualunque possibilità estetica e funzionale, soddisfacendo esigenze di progetto anche molto specifiche.

Infine, vale senza dubbio ricordare che, oltre a garantire un eccellente rapporto qualità/prezzo, versatilità, precisione esecutiva, puntualità, abbattimento delle tempistiche di cantiere e performance, la prefabbricazione in edilizia comporta anche una maggiore sostenibilità ambientale, specialmente quando sfrutta i principi fondanti dell’architettura sostenibile.

Essi prevedono che:

  • Si riconosca la cosiddetta “carrying capacity” del pianeta e delle risorse naturali
  • Si rispettino i limiti delle trasformazioni energetiche possibili
  • Si utilizzino risorse rinnovabili senza superare il loro tasso di rigenerazione
  • Si ricicli quanto più possibile il materiale utilizzato a fronte di una riduzione massima degli sprechi
  • Si immettano nell’ambiente quantità significativamente ridotte di sostanze inquinanti
  • Si smaltiscano i rifiuti secondo regole di buonsenso, prima fra tutte la capacità dell’ambiente di tollerare lo smaltimento stesso
  • Si utilizzino sempre meno le risorse non rinnovabili

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