La vulnerabilità sismica dei capannoni prefabbricati rappresenta una questione cruciale per le imprese italiane, comprendere i fattori di rischio e le soluzioni di adeguamento disponibili è fondamentale per garantire la sicurezza dei lavoratori e la continuità operativa aziendale.

Cos’è la vulnerabilità sismica dei capannoni prefabbricati

La vulnerabilità sismica dei capannoni prefabbricati indica la predisposizione di queste strutture a subire danni o crolli in seguito a eventi sismici. I capannoni industriali prefabbricati, tipicamente strutture monopiano in cemento armato precompresso, presentano una vulnerabilità intrinseca legata alla loro natura assemblata, che conferisce uno schema statico isostatico o quasi isostatico con scarsa continuità e robustezza strutturale.

La causa più significativa di vulnerabilità risiede nell’assenza o inadeguatezza dei collegamenti tra pilastri, travi e tegoli di copertura. In molti edifici costruiti prima dell’adozione delle moderne normative antisismiche, la trasmissione delle forze orizzontali era affidata unicamente all’attrito tra le superfici a contatto, senza vincoli meccanici efficaci.

Principali fattori di vulnerabilità strutturale

I capannoni prefabbricati in Italia, in particolare quelli costruiti prima del 2003, presentano fattori strutturali di vulnerabilità che li rendono estremamente sensibili alle azioni sismiche.

Carenza di collegamenti meccanici tra elementi strutturali

L’assenza di collegamenti adeguati tra pilastri, travi e tegoli rappresenta la principale causa di crollo. Spesso, nei capannoni costruiti fino agli anni ’90, la connessione trave-pilastro e tegolo-trave era realizzata attraverso semplice appoggio con neoprene o cemento-cemento, affidandosi esclusivamente all’attrito. Questa soluzione costruttiva non è in grado di contrastare le sollecitazioni dinamiche indotte dal sisma.

Perdita di appoggio (Loss of Support)

L’assenza di vincoli meccanici adeguati rende le strutture estremamente vulnerabili ai fenomeni di perdita d’appoggio degli elementi orizzontali. In caso di sisma, gli elementi possono scorrere fuori dalle sedi di appoggio, innescando il collasso della copertura anche per fenomeni sismici non estremamente rilevanti.

Vulnerabilità degli elementi di tamponatura

I pannelli di tamponamento prefabbricati, spesso pesanti e realizzati in calcestruzzo armato o alleggerito, sono tra gli elementi più vulnerabili. La loro connessione alla struttura portante è frequentemente carente o non adeguata a sopportare le sollecitazioni dinamiche. Il problema comune è il ribaltamento fuori piano (out-of-plane) causato dalla forza d’inerzia sismica, con conseguente crollo dei pannelli.

Carenze nei pilastri e nelle fondazioni

I pilastri, che in queste strutture si comportano tipicamente come mensole incastrate alla base, possono mostrare carenze in termini di resistenza e duttilità. Nelle zone critiche si riscontra spesso un’eccessiva spaziatura delle staffe (armatura trasversale insufficiente), che riduce la capacità dissipativa e può portare al cedimento per instabilità delle barre d’armatura compresse sotto azioni sismiche cicliche.

Le fondazioni, tipicamente plinti isolati a bicchiere, possono avere bassa resistenza e collassare anche sotto basse percentuali di carico sismico, specialmente quando progettate secondo normative obsolete.

Instabilità di elementi interni

La carenza di stabilità riguarda anche scaffalature (spesso non controventate e portanti materiali pesanti), macchinari e impianti. Il loro collasso o i grandi spostamenti durante un evento sismico possono indurre danni alla struttura principale o causarne il crollo, oltre a rappresentare un pericolo diretto per i lavoratori presenti.

Problemi specifici per epoca di costruzione

La vulnerabilità sismica dei capannoni prefabbricati è fortemente legata al contesto normativo in vigore al momento della costruzione, specialmente in Italia dove la classificazione sismica è stata tardiva e progressiva.

Edifici costruiti prima del 1975

Il periodo dal 1950 al 1974 è caratterizzato da normative in cui le disposizioni antisismiche erano limitate o non previste nelle aree non classificate come sismiche. La prima legge antisismica nazionale fu emanata solo nel 1974. Le carenze strutturali derivanti da norme inadeguate includevano:

  • Eccessiva spaziatura tra le staffe nelle zone critiche dei pilastri, che riduceva la duttilità e la capacità dissipativa
  • Strutture progettate esclusivamente per carichi verticali, senza alcuna organizzazione per trasferire forze orizzontali, anche se di lieve intensità
  • Assenza completa di criteri antisismici nella progettazione degli elementi strutturali e dei collegamenti

Edifici costruiti negli anni ’80 e ’90

Nonostante l’introduzione del D.M. LL.PP. 3 dicembre 1987, che vietava l’uso di connessioni basate solo sull’attrito nelle zone sismiche, la progettazione in molte aree non ancora classificate come sismiche (come gran parte dell’Emilia-Romagna all’epoca) continuava a ignorare o sottovalutare le azioni sismiche orizzontali.

I problemi comuni in queste strutture prefabbricate includevano:

  • Uso diffuso di connessioni attritive tra elementi strutturali principali, particolarmente trave-pilastro e tegolo-trave
  • Sottodimensionamento degli elementi strutturali e delle connessioni, poiché il dimensionamento era basato principalmente sul carico del vento, che spesso sottostimava le reali azioni sismiche
  • Pilastri troppo esili e strutture con scarsa capacità dissipativa
  • Presenza di ampiamente diffusi edifici prefabbricati che non rispettavano le NTC antisismiche attuali, pur essendo conformi alle autorizzazioni edilizie del tempo

Conseguenze del terremoto dell’Emilia 2012

Il terremoto in Emilia-Romagna del 20 e 29 maggio 2012 ha messo in luce in modo drammatico la vulnerabilità di molti capannoni industriali prefabbricati, evidenziando le gravi conseguenze della carenza di adeguati criteri antisismici nella progettazione.

Meccanismi di collasso osservati

La principale causa dei crolli delle coperture (travi e tegoli) è stata l’assenza di collegamenti efficaci tra gli elementi strutturali, che non potevano contrastare le sollecitazioni dinamiche. Si sono verificati fenomeni diffusi di perdita d’appoggio, con elementi orizzontali che scorrevano fuori dalle sedi, causando il collasso progressivo delle strutture.

Il ribaltamento fuori piano (out-of-plane) e il crollo dei pesanti pannelli di tamponamento prefabbricati in calcestruzzo, non adeguatamente ancorati alla struttura portante, hanno rappresentato un ulteriore meccanismo di danno significativo.

Vittime e impatto umano

Il sisma ha causato 29 vittime in totale; di queste, 17 sono morte in ambiente di lavoro all’interno di capannoni industriali. Questo dato evidenzia la criticità della sicurezza strutturale nei luoghi di lavoro e l’urgenza di interventi di adeguamento sismico per proteggere persone e beni.

Danni strutturali

Si sono registrati danni severi ai pilastri, inclusa la crisi del calcestruzzo e, in alcuni casi, la perdita di verticalità. I danni sono stati spesso indotti dall’impatto degli elementi orizzontali collassati. Le scaffalature non controventate che portavano materiali pesanti sono crollate, causando danni ingenti al contenuto e alle strutture che le ospitavano.

Impatto economico e continuità operativa

Il terremoto ha colpito una delle aree produttive più importanti d’Italia, causando perdite dirette nella produzione stimate nell’ordine di 5,4 miliardi di euro. Anche un danno parziale ha reso molti edifici inagibili, bloccando la continuità operativa (Business Continuity) delle aziende, un aspetto cruciale nel settore industriale.

La ricostruzione e il ripristino richiedono tempi lunghi, con conseguenti perdite indirette significative che amplificano ulteriormente l’impatto economico complessivo. Questo ha dimostrato che l’adeguamento sismico preventivo rappresenta non solo un obbligo di sicurezza, ma anche una scelta economicamente vantaggiosa per le imprese.

Normative sismiche italiane per capannoni prefabbricati

La progettazione e la costruzione di capannoni industriali in Italia devono rispettare un quadro normativo rigoroso in materia di sicurezza sismica, data l’elevata sismicità del territorio italiano.

NTC 2018: Norme Tecniche per le Costruzioni

Le NTC 2018 (Norme Tecniche per le Costruzioni) sono il principale riferimento normativo italiano per la progettazione e la realizzazione delle opere strutturali, incluse le fondazioni. Queste norme sono state profondamente migliorate rispetto alle versioni precedenti (come l’OPCM 3274 del 2003 e le NTC 2008) e sono allineate con il sistema di normative europee e con gli standard progettuali mondiali utilizzati nei Paesi ad alta pericolosità sismica.

Le NTC 2018 definiscono i criteri per la valutazione della sicurezza sismica e le modalità di intervento per il miglioramento o l’adeguamento sismico. Tutti gli interventi di nuova costruzione o riqualificazione devono essere conformi a queste disposizioni, che rappresentano lo stato dell’arte della progettazione antisismica in Italia.

D.Lgs. 81/2008 e Codice Civile

Oltre alle norme puramente tecniche, la sicurezza strutturale è un obbligo di legge per i datori di lavoro. Il D.lgs. 81/2008 (Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro) impone al datore di lavoro di valutare tutti i rischi presenti, compreso quello sismico, e di adottare le misure necessarie per garantire la sicurezza dei lavoratori e la conformità della struttura alle norme tecniche vigenti.

Questa disposizione è integrata dall’Articolo 2087 del Codice Civile italiano, che sancisce l’obbligo dell’imprenditore di adottare tutte le misure necessarie per tutelare l’integrità fisica dei lavoratori.

Eurocodici e classificazione sismica

Nella progettazione, in particolare delle fondazioni, devono essere applicati anche gli Eurocodici. L’Eurocodice 7, ad esempio, riguarda la geotecnica e definisce i criteri di progettazione e verifica delle strutture di fondazione, con l’obiettivo di unificare le pratiche a livello internazionale.

Tutti i comuni italiani sono classificati in una zona sismica specifica a seconda della frequenza e dell’intensità dei terremoti passati. Questa classificazione determina l’applicazione di specifiche normative per la costruzione di edifici in funzione del rischio.

Obblighi di adeguamento sismico

La legge rende obbligatorio l’intervento di adeguamento sismico (che mira a raggiungere il livello di sicurezza previsto dalla normativa vigente) in casi specifici:

  1. Sopraelevazioni o ampliamenti dei locali
  2. Variazione di classe e/o destinazione d’uso che comporti un incremento dei carichi globali in fondazione superiore al 10%
  3. Trasformazioni strutturali significative o cambio di destinazione d’uso in edifici scolastici o ad uso IV

Gli interventi antisismici devono partire sempre da un’analisi dinamica dell’edificio, tenendo conto dell’anzianità della struttura, della normativa in vigore al momento della costruzione e della classificazione sismica.

Soluzioni Magnetti Building per l’adeguamento e la resistenza sismica

Magnetti Building, azienda bergamasca fondata nel 1874 e oggi parte di Gruppo Grigolin, rappresenta un partner ideale per le imprese che desiderano realizzare nuovi capannoni antisismici o riqualificare sismicamente edifici esistenti. Con oltre 150 anni di esperienza nel settore delle costruzioni prefabbricate, Magnetti Building opera come General Contractor offrendo soluzioni chiavi in mano che integrano progettazione, produzione e costruzione.

Nuove costruzioni antisismiche

Tutti i capannoni industriali realizzati ex novo da Magnetti Building sono antisismici, progettati e costruiti in conformità alle NTC 2018 e alle normative europee. La prefabbricazione in cemento armato precompresso garantisce elementi strutturali che assicurano resistenza, durabilità e flessibilità progettuale.

Adeguamento e miglioramento sismico delle strutture esistenti

Per quanto riguarda l’adeguamento e il miglioramento sismico delle strutture esistenti, Magnetti Building offre interventi personalizzati e completi, che hanno l’obiettivo di aumentare la capacità di resistenza alle forze sismiche e di proteggere persone e beni.

Gli interventi di adeguamento e miglioramento sismico mirano a rendere gli immobili più sicuri e resistenti ai sismi, operando sulla struttura preesistente. Le aree della struttura che tipicamente richiedono un intervento includono pilastri, travi, pavimenti industriali, elementi di copertura, pannelli di tamponamento e controventature.

Soluzioni strutturali per l’adeguamento sismico

Le soluzioni strutturali adottate da Magnetti Building per incrementare la sicurezza sismica includono:

  • Rinforzo generalizzato delle strutture portanti e delle fondazioni di qualunque tipo di edificio
  • Realizzazione di vincoli fra i vari elementi strutturali come pilastri, travi, tegoli di copertura e pannelli
  • Riparazione e miglioramento dei collegamenti tra i vari elementi strutturali
  • Utilizzo di metallerie vincolate tramite tasselli meccanici e/o chimici
  • Possibile inserimento di dissipatori antisismici che stemperano l’energia del sisma, riducendo le sollecitazioni sugli elementi strutturali

In caso di riqualificazione, gli interventi antisismici vengono eseguiti a partire da un’analisi dinamica dell’edificio in funzione della sua anzianità, della normativa vigente al momento della costruzione e della classificazione sismica.

Elementi strutturali e materiali

Magnetti Building utilizza la prefabbricazione in cemento armato precompresso per elementi che garantiscono resistenza strutturale, durabilità e flessibilità progettuale.

Fondazioni prefabbricate antisismiche

La stabilità strutturale è garantita dalla qualità delle fondazioni. Magnetti Building realizza sistemi di fondamenta totalmente prefabbricati (plinti e collari) resistenti agli eventi sismici.

Le connessioni pilastri-fondazioni sono progettate per garantire tenuta e stabilità: la connessione si realizza mediante barre che fuoriescono dall’intradosso del pilastro e vengono inserite in apposite guaine corrugate, annegate nel getto della fondazione, poi riempite e livellate con malte antiritiro.

I materiali principali utilizzati nelle fondazioni includono calcestruzzo (ordinario o ad alta resistenza) e acciaio per l’armatura (ad esempio barre B450C), che fornisce resistenza alla trazione e maggiore flessibilità alla struttura.

Pilastri e travi prefabbricati

I pilastri prefabbricati in cemento armato sono l’elemento cardine della maglia strutturale, garantendo resistenza al fuoco elevata e resistenza agli agenti atmosferici. Le travi prefabbricate, soprattutto quelle precompresse, offrono maggiore leggerezza e resistenza a trazione.

Sistemi di copertura antisismici

I tegoli prefabbricati in cemento armato precompresso sono cruciali per la realizzazione del solaio e della copertura. I solai prefabbricati, come i tegoli binervati tipo TT, sono essenziali per creare il piano rigido, fondamentale per la resistenza antisismica dell’edificio.

Magnetti Building offre diverse tipologie di tegoli per sistemi di copertura, tutti compatibili con il sistema di impermeabilizzazione Acqua-Stop®:

TECNOPLAN®: Struttura in cemento armato precompresso a grande luce e sezione filante, per luci fino a 32 metri, con resistenza al fuoco fino a 180 minuti. Ideale per magazzini con coibente ad alte prestazioni.

NEWPLAN®: Struttura in cemento armato precompresso, con resistenza al fuoco fino a 180 minuti, ideale per coprire luci fino a 18 metri. Consente la realizzazione di ampie campate libere con ottimo isolamento termico.

PLANET® (microshed): Struttura con forma arrotondata e testate chiuse, con resistenza al fuoco fino a 180 minuti, che garantisce illuminazione diffusa e indiretta, ideale per lavorazioni meccaniche di precisione.

SISTEMA PIANO (Omega e Pigreco/TT Gamma): Il tegolo Omega garantisce ottima resistenza al fuoco e crea un vano protetto per il passaggio degli impianti. La versione Pigreco (TT Gamma), sviluppata in collaborazione con il Politecnico di Milano, utilizza speciali calcestruzzi fibrorinforzati per contenere gli spessori e aumentare la resistenza al fuoco, ed è adatta a sostenere carichi importanti.

Utilizzo dell’acciaio per resistenza sismica

L’acciaio è impiegato nei capannoni antisismici per garantire un più elevato livello di resistenza e stabilità a fronte di una maggiore leggerezza generale della struttura. Nelle riqualificazioni di strutture in carpenteria metallica, Magnetti Building interviene con miglioramento sismico e applicazione di protezioni intumescenti.

Progetti realizzati con soluzioni antisismiche

Magnetti Building ha realizzato numerosi progetti di nuova costruzione antisismica e riqualificazione sismica con risultati quantificabili e certificati.

Of Mecc S.r.l. (Mirandola, MO): riqualificazione post-sisma 2012

Magnetti Building ha gestito la riqualificazione di questa azienda danneggiata dal sisma dell’Emilia del 2012, effettuando lo smontaggio delle parti danneggiate, la messa in sicurezza e l’adeguamento delle strutture secondo le normative sismiche correnti.

Superstudio Maxi (Milano): miglioramento sismico e certificazione LEED Gold

Per questa location per eventi (certificata LEED Gold), Magnetti Building ha operato sulla struttura in carpenteria metallica esistente con interventi di miglioramento sismico e ha applicato protezioni intumescenti per garantire la sicurezza del pubblico.

Tecno-Ventil S.P.A. (Spino D’Adda, CR): nuova sede antisismica

La nuova sede, costruita da Magnetti Building, risponde a tutte le vigenti normative antisismiche, confermando l’attenzione costante dell’azienda a questa tematica.

Steriline (Como): stabilimento su due piani con solaio innovativo TT GAMMA

Per la realizzazione di un nuovo stabilimento su due piani, Magnetti Building ha progettato un edificio antisismico e ha utilizzato il solaio innovativo TT GAMMA (Pigreco), sviluppato in collaborazione con il Politecnico di Milano, per sostenere i carichi importanti richiesti dall’attività industriale, riducendo al contempo il numero di pilastri.

Altri capannoni antisismici di nuova costruzione

Magnetti Building garantisce che tutti i nuovi capannoni, come quelli realizzati per AKNO (Livraga, LO), Acciai Tubi (Terno d’Isola, BG), Oxyturbo e Zerneri Acciai, integrino fin dall’inizio la resistenza sismica, offrendo strutture robuste e sicure. Ad esempio, il nuovo centro operativo di GSR Cocoa Machinery utilizza il tegolo Tecnoplan con rivestimento a macroshed.

Certificazioni aziendali e di qualità

Magnetti Building possiede diverse certificazioni aziendali che attestano la qualità, la conformità normativa e la sicurezza dei suoi processi e prodotti, aspetti cruciali per l’edilizia antisismica:

  • UNI EN ISO 45001: Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro, che specifica i requisiti e le indicazioni di utilizzo per sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro, dimostrando attenzione costante verso i temi di sicurezza
  • SOA ILLIMITATA: Qualificazione per Appalti Pubblici che consente a Magnetti Building di partecipare a gare d’appalto di qualsiasi importo, rilasciata per categorie rilevanti come OG 1 (Edifici civili e industriali) e OS 13 (Strutture prefabbricate in cemento armato)
  • UNI EN ISO 9001: Sistema Qualità Aziendale certificato per la progettazione e produzione di componenti strutturali prefabbricati in calcestruzzo, il trasporto, il montaggio e l’esecuzione di opere di finitura accessorie
  • EPD (Environmental Product Declaration): Certificazione ottenuta per l’intera gamma di elementi strutturali di Magnetti Building (8 EPD totali, inclusi Pilastri, Travi a I, Travi a T rovescio, Tegoli Newplan®, Tecnoplan®, TT e OMEGA, e Pannelli di tamponamento), che promuove la trasparenza e la qualità del ciclo di vita dei prodotti strutturali
  • ICMQ n°P846: Certificazione di prodotto sul contenuto di materiale riciclato/sottoprodotto negli elementi prefabbricati

Inoltre, Magnetti Building supporta i propri clienti nel percorso per ottenere protocolli di certificazione volontaria come LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) e BREEAM (Building Research Establishment Environmental Assessment Method), protocolli di sostenibilità tra i più noti a livello globale.

Metodologia BIM e tempi certi

L’utilizzo del Building Information Modeling (BIM) (utilizzando il software Revit di Autodesk) garantisce la pianificazione accurata degli interventi, il controllo dei costi e la documentazione completa necessaria per accedere agli incentivi fiscali. La prefabbricazione industriale assicura tempi di cantiere ridotti e costi controllabili, elementi cruciali per il rispetto delle scadenze previste dai bonus.

La migrazione al BIM ha permesso una progettazione più veloce e accurata, una migliore collaborazione e una fabbricazione ottimizzata, riducendo gli errori nella fabbricazione dell’80%. Questo garantisce maggiore trasparenza e tracciabilità, essenziali per la qualità e la sicurezza strutturale.

Come pianificare un intervento di adeguamento sismico

La pianificazione di un intervento di adeguamento sismico per capannoni industriali richiede un approccio metodico e strutturato per garantire efficacia e conformità normativa.

1. Valutazione preliminare della vulnerabilità

Il primo passo è condurre una valutazione approfondita della vulnerabilità sismica per identificare le carenze strutturali, quantificare il rischio attuale e individuare le priorità di intervento. L’analisi deve considerare:

  • L’anzianità della struttura e la normativa vigente al momento della costruzione
  • La classificazione sismica del territorio
  • Lo stato di conservazione degli elementi strutturali
  • La presenza e l’efficacia dei collegamenti tra elementi
  • Le condizioni di pilastri, fondazioni, travi e coperture
  • Lo stato dei pannelli di tamponamento e degli elementi non strutturali

2. Analisi dinamica dell’edificio

Gli interventi antisismici devono partire da un’analisi dinamica dell’edificio che tenga conto delle sue caratteristiche specifiche e delle sollecitazioni sismiche attese in base alla zona sismica di riferimento. L’analisi strutturale deve essere condotta in presenza di azioni sismiche e deve valutare il comportamento globale e locale della struttura.

3. Definizione degli obiettivi di intervento

Sulla base dei risultati della valutazione, l’azienda deve definire obiettivi chiari:

  • Adeguamento sismico: raggiungere il livello di sicurezza previsto dalla normativa vigente (obbligatorio in caso di sopraelevazioni, ampliamenti o cambio di destinazione d’uso)
  • Miglioramento sismico: aumentare la capacità di resistenza alle forze sismiche senza necessariamente raggiungere i livelli dell’adeguamento
  • Riparazione o intervento locale: ripristinare le caratteristiche iniziali di elementi danneggiati

4. Selezione degli interventi prioritari

La selezione degli interventi deve bilanciare l’efficacia tecnica con la sostenibilità economica. Gli interventi tipici includono:

  • Realizzazione di vincoli meccanici tra pilastri, travi e tegoli
  • Rinforzo dei pilastri nelle zone critiche
  • Consolidamento delle fondazioni
  • Ancoraggio dei pannelli di tamponamento
  • Inserimento di controventi o dissipatori sismici
  • Miglioramento dei collegamenti strutturali

5. Accesso agli incentivi fiscali

È fondamentale verificare i requisiti per l’accesso agli incentivi disponibili, come il Sismabonus, che prevede detrazioni fiscali per interventi di adeguamento antisismico. Affidarsi a un General Contractor esperto come Magnetti Building semplifica la gestione documentale e garantisce la conformità agli standard tecnici richiesti.

6. Progettazione esecutiva e cantiere

La progettazione esecutiva deve integrare tutti gli interventi previsti, garantendo la compatibilità tra le diverse soluzioni tecnologiche. La prefabbricazione rappresenta una metodologia costruttiva particolarmente vantaggiosa per la riqualificazione di edifici industriali, poiché consente di minimizzare i tempi di fermo produttivo e di garantire standard qualitativi elevati.

7. Verifica finale e certificazione

Dopo l’implementazione degli interventi, è essenziale verificare il raggiungimento degli obiettivi prefissati attraverso:

  • Collaudo statico delle opere realizzate
  • Documentazione tecnica completa degli interventi
  • Certificazione del miglioramento della classe di rischio sismico (necessaria per accedere al Sismabonus)
  • Aggiornamento della documentazione tecnica dell’edificio

Opportunità strategiche per il settore industriale

Il 2025 rappresenta un anno strategico per le imprese che gestiscono edifici industriali. La combinazione di obblighi normativi in materia di sicurezza sul lavoro, disponibilità di incentivi fiscali come il Sismabonus, e la crescente consapevolezza dei rischi sismici rendono l’adeguamento antisismico un investimento economicamente vantaggioso e strategicamente necessario.

Gli edifici produttivi e logistici costruiti tra gli anni Sessanta e Novanta, che costituiscono una porzione significativa del patrimonio immobiliare industriale italiano, necessitano di interventi di adeguamento sismico. L’esperienza del terremoto dell’Emilia del 2012 ha dimostrato che il costo dell’inazione può essere drammaticamente elevato in termini di vite umane e perdite economiche.

Per le imprese manifatturiere e logistiche che pianificano investimenti in sicurezza sismica, la collaborazione con un partner esperto nell’edilizia prefabbricata industriale come Magnetti Building garantisce:

  • Conformità alle normative vigenti (NTC 2018, D.Lgs. 81/2008)
  • Qualità tecnica degli interventi certificata da ISO 9001 e SOA
  • Tempi di realizzazione certi grazie alla prefabbricazione e al BIM
  • Accesso ottimale agli incentivi fiscali disponibili
  • Soluzioni chiavi in mano che integrano progettazione, produzione e costruzione
  • Esperienza comprovata con progetti documentati e quantificabili

La sicurezza dei lavoratori, la continuità operativa aziendale e la valorizzazione del patrimonio immobiliare sono obiettivi che si raggiungono attraverso scelte consapevoli e partner affidabili, sostenuti da oltre 150 anni di esperienza e innovazione continua.